sabato 28 settembre 2013

Maestri Macellai Antonio Florio e Leonardo Albanese durante
la degustazione della " Fressora" in collaborazione dell'AssessoreùToma
Dal Presidente Paolo Spina Dal Presidente Michele Natilli e Sergio Martone.

Relazione del presidente

Anche quest’anno questa importante iniziativa prevede l’assegnazione di medaglie e pergamene a coloro che, avendo i requisiti, abbiano dedicato una parte della loro vita all’impegno nel lavoro e quindi della propria attività, contribuendo alla propria crescita, a quella dell’azienda e quindi del territorio.
 Il lavoro nobilita l’uomo. Ogni attività lavorativa è un importante apporto alla crescita sociale, al progresso e all’evoluzione dell’umanità.
 La Confcommercio è formata da tanti imprenditori e con altrettanti collaboratori che di generazione in generazione portano avanti la propria attività impegnandosi a qualificare il proprio lavoro evolvendosi e tramandando ai posteri le proprie conoscenze. Tutto ciò è importantissimo per la nostra società. In tal merito l’iniziativa “Aquile del commercio” organizzata dalla 50&PIU’  è un momento di riflessione dedicato a tutti i lavoratori che si sono distinti contribuendo alla propria crescita, alla crescita dell’azienda e quindi dell’intero sistema lavoro.                                                                                        
E’ stato premiato l’impegno e la costanza di questi operatori e il bagaglio di esperienza che hanno maturato, un lascito prezioso per quanti si affacciano al mondo del commercio, che hanno dato valore aggiunto al loro essere imprenditori, diventando autentici esempi per le nuove generazioni di commercianti”.
Tutti operatori commerciali che di generazione in generazione portano avanti la propria attività tramandando ai posteri le proprie conoscenze.
Gli effetti della crisi internazionale comincia a farsi sentire in una regione in cui la disoccupazione è altissima mentre i redditi delle famiglie sono in calo.
 E' evidente che se questo sistema, dominato da monopoli, multinazionali e logiche commerciali finalizzate all'esasperata industrializzazione dei prodotti, è crollato rovinosamente sotto gli occhi di tutti significa che è giunto il momento di cambiare definitivamente rotta e di tornare a valorizzare l'aspetto locale del commercio e il legame unico che si ha con la propria terra.
Ma da qualche anno problemi di vario genere affliggono le nostre attività. Viviamo una situazione di crisi che permane e incide duramente sulle strutture commerciali della regione.
 In una regione come la nostra dove soprattutto le produzione agroalimentare in larga parte non è prodotta a livelli industriali, ma solo in ambito familiare con aziende di piccola dimensione che producono solo prodotti di nicchia. Quindi prodotti di cui non avrà mai la possibilità di entrare nel circuito della grande distribuzione. In questo caso bisognerebbe tenere conto di queste necessità è quindi dare la possibilità al negozio di vicinato che funziona da raccordo tra produttori e consumatori.
È triste pensare che andremo a perdere delle tradizioni che si legano fortemente alle nostre radici e alla nostra cultura.
Un altro aspetto importante che ci penalizza il rinnovo generazionale.
 Bisogna introdurre nelle scuole professionali la cultura della corretta alimentazione, allo scopo anche di valorizzare e salvaguardare la produzione artigianale e i prodotti locali.
L’insegnamento delle materie tecniche nelle scuole professionali è una necessità, derivante dall’esigenza di collegare il mondo della scuola a quello del lavoro della, produzione, attraverso tirocini formativi. Le scuole, così come sono oggi sono legate a vecchi schemi e disconnesse dalla realtà professionale.
 Bisognerebbe rivedere la legge sull’apprendistato per incoraggiare i giovani ad intraprendere un futuro da lavoratori autonomi.
 In pratica preparare i ragazzi verso un futuro da imprenditori, alternare ore didattiche a ore di pratica.
Da qui a mio avviso dovrebbe nascere un progetto promosso dagli amministratori regionali con la collaborazione delle scuole professionali e le attività commerciali locali.
 Di vitale importanza, a mio parere, è l’integrazione e la partecipazione diretta degli operatori del settore.
 Occorre puntare sullo slancio dei giovani, mescolando ambizioni è creatività della nuova generazione con l’esperienza e la professionalità degli operatori adulti.
 “La qualità deve vincere sulla quantità, il piccolo deve avere pari diritti e dignità del grande produttore e distributore, perché in grado di offrire merci qualitativamente superiori e di garantire una ricchezza reale che si trasferisce in modo concreto sul tessuto sociale in cui opera. L’operatore è desideroso di mettere a disposizione le proprie competenze professionali, quindi bisogna puntare sull’esperienza delle persone adulte, mescolando ambizioni è creatività della nuova generazione".
Comunque l’augurio che voglio fare agli amministratori è che prevalga il buon senso ad amministrare bene questa regione, per sperare in un futuro da imprenditori non solo per noi ma anche per i nostri figli.

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