giovedì 20 marzo 2014


"Matteo Renzi annuncia misure per la svolta buona ma
ancora uno volta i pensionati sono stati ignorati".


Questa la dichiarazione resa dal CUPLA - Comitato Unitario Nazionale dei Pensionali dei Lavoratori Autonomi, al quale aderiscono le Associazioni ed i sindacati dei pensionati di Confartigianato, CNA, Casartìgiani, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confcommercio e
Confesercenti - sul primo pacchetto di riforme presentate dal Governo ieri
Roma, 13 marzo 2014_ "Positiva la volontà del Governo di agire sul prelievo fiscale delle fasce di popolazione con reddito basso - commenta il CUPLA- ma limitare I'intervento ai lavoratori dipendenti appare una misura davvero ingiusta e assolutamente non in linea con l'obiettivo dichiarato dall'Esecutivo di sostegno sociale e di rilancio dei consumi".
Si è pensato di intervenire sulle detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti che percepiscono fino a 1.500 euro al mese, ma sono stati esclusi i pensionati che per la stragrande maggioranza ne percepiscono meno di 1.000. Tale situazione - prosegue il giudizio del CUPLA - allargherà la forbice che già esiste tra lavoratori e pensionati sulla quota di reddito esentata da tassazione (no tax area) ed esporrà il Governo a nuovi moniti che ci vengono dall'Europa circa l'inadeguatezza dei livelli minimi di pensione, in Italia al di sotto del40%o del reddito medio nazionale.
La richiesta che i pensionati del CUPLA rivolgono con determinazione al Governo è dunque quella di riconsiderare la necessità di includere anche i pensionati a basso reddito tra i beneficiari di sgravi fiscali in modo da accrescerne le loro capacità di spesa, con ritorni sicuri dal lato dei consumi.